Makenzy Orcel


Haiti è la prima nazione al mondo dove gli schiavi neri si sono rivoltati e, dopo tredici anni di conflitti atroci tra il 1791 e il 1804, hanno istituito un loro governo. Da allora la repressione coloniale, le dittature, la corruzione pervasiva e una serie di catastrofi naturali l’hanno resa una delle aree più violente e violentate del pianeta. E, sono notizie di questi mesi, la situazione non fa che peggiorare. Makenzy Orcel e James Noël, poeti e romanzieri allo stesso tempo lirici e crudi, ci raccontano la loro Haiti e l’amore ai tempi del terremoto, dai bordelli della Grand-Rue di Port-au-Prince ai campi delle ONG. Con loro Giuseppe Sofo, che per Babel li ha tradotti per la prima volta in italiano.

Nato ad Haiti, Makenzy Orcel è autore di svariate raccolte di poesie e romanzi, tra cui Les Immortelles (Zulma 2014), L’Ombre animale (Zulma, 2016), per il quale gli sono stati conferiti i premi Littérature-monde e Louis-Guilloux e Maître-Minuit (Zulma, 2018). Dopo L’Empereur (2021), Une somme humaine, il suo secondo romanzo pubblicato da Rivages, è stato finalista al Prix Goncourt 2022 e vincitore nel 2023 del Prix Goncourt – USA. Nel 2017 la Repubblica francese lo ha nominato cavaliere delle Arti e delle Lettere.

Ph: © Francesco Gattoni

Lingua: francese


Domenica 17.09

HAITI

Makenzy Orcel
James Noël
con Giuseppe Sofo

Teatro Sociale
 14:00-15.30


Gli dei si mescolavano ai vivi. I feticci sembravano cadaveri di bambini. Il baobab era una dea forte e alta, ornata di tutti i suoi gioielli, con decine di seni cascanti, pesanti e unti che pendevano come frutti maturi. Una dea indifferente ai fiocchi, ai fiori e alla grandezza che le veniva attribuita. Mezzogiorno. La terra divenne un braciere. Riuscivamo a malapena a parlare, a respirare. Continuavano ad arrivare, molti, scelti, ispirati, ombre prodigiose che erano tornate in patria apposta per la festa. E quelle scene che non mi hanno mai abbandonato…

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