Auður Ava Ólafsdóttir


“A sei anni ero consapevole di abitare su un’isola lontana da altri Paesi e più o meno alla stessa epoca avevo scoperto di parlare una lingua che non era parlata in nessun altro posto e che si chiamava islandese”. Ed è in un islandese essenziale come la sua terra che Auður Ava Ólafsdóttir, in romanzi come Rosa Candida, Hotel Silence (finalista Strega Europeo), Miss Islanda (Prix Médicis Étranger) o La donna è un’isola, ha raccontato la vita ordinaria di persone che, a ben guardare, di ordinario hanno ben poco. Con lei Stefano Rosatti, professore di italiano all’università di Reykjavik, che per per Einaudi ha tradotto tutti i suoi romanzi.

Nata a Reykjavik nel 1958, Auður Ava Ólafsdóttir è una delle più importanti scrittrici islandesi viventi. Ha insegnato Storia dell’arte ed è stata direttrice del Museo dell’Università d’Islanda. Delle sue opere Einaudi ha pubblicato Rosa candida (2012 e 2014), La donna è un’isola (2013 e 2014), L’eccezione (2014 e 2015), Il rosso vivo del rabarbaro (2016), Hotel Silence (2018 e 2019), con cui è stata finalista al Premio Strega Europeo 2018, Miss Islanda (2019 e 2020), romanzo che le è valso il prestigioso Prix Médicis Étranger 2019, e La vita degli animali (2021). È inoltre autrice di una raccolta di poesie e di quattro opere teatrali che sono state rappresentate al Teatro Nazionale d’Islanda e al Reykjavik City Theatre. Scrive anche i testi per il gruppo pop islandese Milkywhale. I suoi libri sono stati tradotti in oltre 25 lingue.

Lingua: inglese con traduzione in italiano


Sabato 16.09

ISLANDA

Auður Ava Ólafsdóttir
con Stefano Rosatti

Teatro Sociale
 18:00-19.30


Thorlákshöfn, Iceland, 2005 – @ Rob Hornstra, from Roots of the Rúntur

“La mia specialità è scrivere in una lingua che nessuno capisce, si chiama islandese; dunque, tutto dipende dal traduttore che nel mio caso si chiama Stefano Rosatti. Lui è sopravvissuto in Islanda a tutte le tempeste violente durante gli ultimi venti anni ed è un amico caro. Il ruolo, il mestiere del traduttore è quello di scrivere i nostri libri nella sua lingua, in questo caso l’italiano. Secondo me tutto dipende dalla musica, perché ogni libro ne ha una propria e cambia per ogni libro dello stesso autore. Quindi il traduttore deve trovare questa musica per rendere al meglio il romanzo. Penso che Stefano sia riuscito a farlo. Io penso che i miei libri, anche in italiano, siano i libri che ho scritto io in islandese, questo è il sentimento. Senza i traduttori un autore islandese non avrebbe una voce nel mondo: in Islanda siamo solo 350.000 abitanti con 200 vulcani attivi!”

– Auður Ava Ólafsdóttir

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