Specimen è la prima rivista on-line intensamente tipografica e interamente multilingue, che persegue la seconda lingua in tutte le sue forme, perché la traduzione, il plurilinguismo, le ecolalie e l’ospitalità linguistica moltiplicano gli strati del linguaggio e pronunciano le trasformazioni, ci doppiano, ci triplicano, ci danno una seconda possibilità. Babel crea Specimen, una rivista culturale on-line che esplora le molteplici forme della traduzione.

Specimen commissiona, traduce e pubblica testi in ogni lingua e ogni alfabeto, scritti da una super famiglia di caratteri che attraversano tipologie, realtà letterarie e forme culturali diverse. Specimen frequenta i confini e le loro figure ibride, è fluente nei dialetti, progredisce per digressioni, si sente a casa nell’assenza di casa e salta sempre prima di guardare.

Perché Specimen

Uno specimen tipografico presenta la stessa stringa di parole ripetuta più volte in caratteri, stili e alfabeti diversi: ciascuno di questi paragrafi è unico, eppure si relaziona a tutti gli altri, è individuale eppure rappresentativo di una famiglia più ampia, ed è significativo tanto per le sue differenze quanto per le sue somiglianze con gli altri.

Perché traduzione

Anche la traduzione trasporta uno stesso contenuto in forme diverse, e si sintonizza costantemente e simultaneamente con quanto di più specifico e di più universale. Chi traduce deve inseguire una lingua nei suoi nascondigli culturali, formali, storici, regionali, personali. Chi traduce sa che questa è una causa persa, sa che si perderà a sua volta nel processo, e sa che in quel preciso momento dovrà tornare alla propria lingua per trasformarla in base a quanto gli è sfuggito. La traduzione, in ogni sua forma, è la metafora dell’ospitalità linguistica, è il paradigma di una relazione che va sempre nelle due direzioni, ed è quello che facciamo ogni volta che abbiamo a che fare con il mondo al di fuori di noi.

Specimen è sostenuto dall’Ufficio Federale della Cultura, Pro Helvetia, Dartmouth College, Fondazione UBS per la Cultura, Fondation Jan Michalski, e da tutti coloro che hanno partecipato al suo crowdfunding.

Torna in alto