
MARIO MARTONE
Nato a Napoli nel 1959, inizia la sua carriera artistica nel teatro. Nel 1992 dirige “Morte di un matematico napoletano”, con il quale ottiene il Leone d’argento – Gran Premio della Giuria a Venezia, il Nastro d’Argento e il David di Donatello per la miglior opera prima. Nel 1995, scrive e dirige “L’amore molesto”, tratto dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante. Nel 2004 dirige “L’odore del sangue”, tratto da un romanzo di Goffredo Parise e, nel 2011, il film di ambientazione risorgimentale “Noi credevamo” (2010), ispirato all’omonimo romanzo di Anna Banti. Del 2014 è il film biografico “Il giovane favoloso”, incentrato sulla figura di Giacomo Leopardi. A questo seguono in rapida sequenza “Capri Revolution” (2018), “Il sindaco del rione Sanità” (2019), tratto dall’omonima commedia di Eduardo de Filippo, “Qui rido io” (2021), ritratto dell’attore napoletano Eduardo Scarpetta, e il recentissimo “Nostalgia”, adattamento dell’omonimo romanzo del 2016 di Ermanno Rea, con protagonista Pierfrancesco Favino, in concorso al Festival di Cannes 2022.
A Babel: Da “L’amore molesto” a “Nostalgia”, passando per “L’odore del sangue”, “Il giovane favoloso” e “Noi credevamo”, Mario Martone ha intessuto negli anni un rapporto intenso e straordinario con la letteratura. Leone d’argento a Venezia, più volte vincitore del David di Donatello, del Nastro d’argento e del Globo d’oro, Martone è anche sceneggiatore dei suoi film e drammaturgo, nonché regista teatrale e di opera lirica. A dialogo con Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival.
Domenica 18.09
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