Dopo l’edizione dedicata al rapporto tra le arti, Babel si è spinto verso terre solitarie, remote o sotto costa, formate dall’erosione o sorte dai vulcani, reali, linguistiche, metaforiche: il 2023 è stato l’anno di Babel Isole.
Nell’oceano della letteratura e della storia, le isole emergono da sempre come territori sia fisici che mentali: paradisi in cui rifugiarsi o inferni da cui si cerca solo di fuggire, luoghi di preservazione e ibridazione, ideali per innalzare utopie o carceri inviolabili, avamposti da conquistare, puntini di resistenza che non si lasciano sommergere, a volte introvabili come la Rokovoko di Moby Dick “che non è indicata su nessuna mappa” perché “i posti veri non lo sono mai”. Ma le isole sono ovunque: isole di gioia e di tormento, di evasione e reclusione. E se il poeta e chierico John Donne ci ricordava che “nessun uomo è un’isola” è perché ognuno di noi tende a diventarlo.
Babel ha invitato scrittrici e scrittori provenienti dalle isole, o che grazie alla forza magmatica o al lento accumulo delle loro storie hanno creato interi arcipelaghi mai avvistati prima d’ora. E con loro chi ostinatamente e in qualsiasi tempo ne traghetta le parole fino ai porti della nostra lingua.
Tra gli ospiti: Werner Herzog, Auður Ava Ólafsdóttir, Georgi Gospodinov, Leta Semadeni, Makenzy Orcel, James Noël, Ailbhe Ní Ghearbhuigh, Nuno Costa Santos, Tommaso Soldini, Laura Sicignano, Francesco “Kento” Carlo, Paolo Miorandi, Francesco Ottonello, Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti.